Progetto Minore: alla ricerca della minorità nel progetto urbanistico ed architettonico

Il giorno 17 maggio 2024, presso l'Aula H3 della Facoltà di Ingegneria dell'Università di Pavia si è tenuta una lecture dell’Architetto Camillo Boano, Professore Ordinario in Composizione Architettonica e Urbana del Politecnico di Torino.
La lezione si è tenuta all’interno del Corso di Architettura e Composizione Architettonica 1, tenuto dai Professori Ioanni Delsante e Diego Torriani, al secondo anno di Ingegneria Edile/Architettura.
«Partendo da considerazioni di carattere anche autobiografico relative alle zone di conflitto, alle modalità in cui si operano le ricostruzioni architettoniche, alla scarsa considerazione (professionale) delle pratiche messe in pratica in tali contesti, Camillo Boano opera - attraverso il discorso sul progetto minore in architettura - un percorso a ritroso alla ricerca delle ragioni del progetto, e della sua essenza» commenta Ioanni Delsante.
Il Progetto Minore non è un progetto minoritario, come spiega anche Bianchetti in un commento al volume pubblicato sulla Casa della Cultura, bensì un progetto che lavori sulla minorazione, sul concetto di lavorare progettualmente con il ‘segno meno’.
Tale approccio si appoggia per esempio al discorso filosofico - in particolare l'in-operatività di Agamben - che ci restituisce un interrogativo su quando, e a quali condizioni, sia necessario il progetto: esemplificato per esempio dal noto progetto di Lacaton & Vassal per la Place Léon Aucoc a Bordeaux nel quale i progettisti ‘rinunciano’ a ri-progettare un luogo che ai loro occhi funziona già, bensì producono un manuale per la manutenzione della piazza da offrire agli utilizzatori.

Il progetto architettonico contemporaneo - ci racconta Boano - tende ad essere una pratica fortemente ‘istituente’, oltre ad essere antropocentrico, affermativo, improntato sì al futuro ma con un tono arrogante, definitorio e a volte quasi messianico. Il progetto minore, invece, per quanto sfuggente alle definizioni e categorizzazioni tanto in voga, si pone in modo decoloniale, accoglie la molteplicità e talvolta la ‘non soluzione’ in termini definitori. È un progetto che spesso agisce fuori dal canone, e secondo logiche non estrattive.
Il corso si inserisce organicamente nel progetto Erasmus+ KA2 “SArPe”, focalizzato sui temi della pedagogia dell’architettura, in modo “situato” e coinvolgendo stakeholder anche non istituzionali. Al progetto della durata di 3 anni collaborano i partner della Istanbul Technical University, Technical University of Delft e l’Università di Malaga, prevedendo numerose attività inclusi workshop e summer school (la prossima ad Istanbul, a settembre 2024).
Per maggiori informazioni: urbancommons@unipv.it