Pianeti: le interazioni tra atmosfera e interno fuso nei primi stadi della formazione possono portare alla generazione di acqua
Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista «Nature» evidenzia come il tipo di pianeta più abbondante della nostra galassia potrebbe essere ricco in acqua, grazie alle interazioni che avvengono tra l’atmosfera e il pianeta durante i primi stadi formazione, quando il pianeta è allo stato fuso.
Lo studio, condotto dall’adesso membro del Dipartimento di Science della Terra e dell’Ambiente dell'Università di Pavia Francesca Miozzi, durante la sua permanenza all’Earth and Planets Laboratory (Carnegie Science) e in collaborazione con Université Paris Cite e UCLA, si è concentrato sul riprodurre in laboratorio le interazioni tra l’atmosfera e l’interno di pianeti Sub Neptuniani. Per farlo hanno compresso campioni a pressioni 400.000 volte superiori alla pressione atmosferica e scaldato ad oltre 4.000 ˚ C, in modo da superarne il punto di fusione.
I campioni, analizzati per la chimica e il contenuto di idrogeno, hanno rivelato ingenti quantità di idrogeno dissolto nel fuso e la presenza di acqua come una fase separata. Questo implica che in presenza di idrogeno nell’atmosfera e di un mantello completamente fuso, parte può essere sequestrato nel fuso, e parte reagisce con gli ossidi presenti, formando acqua e delle fasi metalliche.
I risultati quindi dimostrano che l’interazione tra atmosfera e interno è un meccanismo alternativo che può portare alla formazione di acqua nei pianeti, con importanti conseguenze per le proprietà interne del pianeta e la sua evoluzione chimica e strutturale.