Datato l’olivo più antico presente in Oltrepò pavese
Stabilita l’età dell’olivo più vecchio presente in Oltrepò pavese, grazie al progetto NODES VINO (Vineyard management for vine production) finanziato tramite PNRR e portato avanti dal Dipartimento di Scienze della Terra e dell'Ambiente dell'Università di Pavia.
Situato in località Monte Fratello nel Comune di Borgo Priolo, questo olivo potrebbe avere all’incirca 500 anni. Sebbene l'olivo sia noto per essere una pianta millenaria, questa datazione rappresenta in ogni caso un carattere di eccezionalità in quanto questa pianta è situata a nord del 45° parallelo, fuori da quella che è considerata la fascia mediterranea (identificata in Italia dalle coste della Liguria in giù), in una zona il cui clima non è mitigato dalla presenza di laghi, come avviene sul lago di Garda o di Como, dove l’olivo vive bene da millenni.
Come è possibile che questo olivo sia sopravvissuto nei secoli? “Morendo” e “rinascendo”, grazie a una stupefacente capacità di rigenerarsi con gemme dormienti a lato del fusto vero e proprio, che poi muore; queste "nuove" piante nate alla base della ceppaia sono chiamate "polloni" e hanno dato origine a una corona ampia a terra circa 6-7 m di diametro.
Le ricerche in corso presso la nostra Università vedono la compartecipazione di competenze botaniche, agronomiche e geologiche. Tali ricerche sono finalizzate a comprendere quali potranno essere gli effetti e le soluzioni che la viticoltura collinare, in un’area a forte vocazione come l’Oltrepò Pavese, potrà offrire per mantenere il suo ruolo nel territorio, per limitare i fenomeni di dissesto idrogeologico e per trovare altre coltivazioni, quella dell’olivo ad esempio, al fine mantenere la redditività economica del territorio.