50 dottorandi per la prevenzione e il controllo delle malattie

Una squadra nutrita, composita e multidisciplinare di giovani ricercatori provenienti da ambiti diversi, ma complementari distribuita lungo lo Stivale. L’arrivo dei 50 laureati vincitori del concorso per il Dottorato di Interesse Nazionale in One health approaches to infectious diseases and life science research nelle diverse sedi italiane che aderiscono al programma è un risultato che soddisfa appieno le attese di chi ha indetto e coordinato la selezione.
L’obiettivo – ampiamente raggiunto – era quello di formare una comunità multidisciplinare e interdisciplinare di ricercatori impegnati nella ricerca di base, clinica ed epidemiologica e nello sviluppo di nuove strategie di sorveglianza, tecniche diagnostiche e opzioni terapeutiche per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive, rispondendo alle sfide sanitarie emergenti. Tante voci in un unico coro, com’è nell’idea di base del progetto di Partenariato Esteso PNNR INF-ACT, da cui nasce il progetto dottorale.
“La risposta è stata più che positiva, soprattutto per la multidisciplinarietà delle candidature. Nonostante la novità del tema alla base del dottorato, abbiamo ricevuto oltre 120 domande da ricercatori provenienti da 29 Università italiane e 14 tra Università europee ed extraeuropee.” – afferma Anna Odone, professoressa ordinaria di Igiene e Sanità Pubblica presso l’Università di Pavia e coordinatrice del Dottorato – “La selezione è stata molto competitiva per ’alta qualità dei candidati, oltre un terzo dei quali laureati con lode. Molto apprezzabile, inoltre, il fatto che diverse domande siano giunte dall’estero, segnale che la ricerca italiana sa attrarre uove energie.”
La sfida del progetto INF-ACT, di cui il Dottorato è parte, è quella di fare ricerca sulle molteplici dimensioni che la prevenzione e il controllo dei fenomeni epidemici richiedono, proponendo approcci innovativi e multidisciplinari, alla luce della stretta interconnessione della salute umana con quella animale e la salvaguardia dell’ambiente (One Health).
“Questo Dottorato, facendo leva su una rete nazionale composta da 14 Atenei italiani e 9 Enti di ricerca, inclusi l’Istituto Superiore di Sanità, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’Associazione Istituti Zooprofilattici Sperimentali, ci aiuta a immaginare un percorso di ricerca che intersechi scienze biomediche, cliniche, veterinarie, chimiche e farmaceutiche, statistiche, ambientali, tecniche e sociali per la sanità pubblica.” – dichiara Fausto Baldanti, professore ordinario di Microbiologia e coordinatore nazionale del progetto PNRR INF-ACT – “Nei diversi Atenei ed Enti di ricerca abbiamo così potuto convogliare le energie di chi ha studiato Medicina, Veterinaria, molti laureati in Biologia, nelle sue diverse ramificazioni, inclusa bioinformatica e biotecnologia, poi Chimica e Farmacia, Bioingegneria, Fisica e Matematica. Insomma, un pool davvero unico per immaginare nuove soluzioni per affrontare le epidemie emergenti.”