Primo corso multiracchetta in Italia: il pickleball l’ultimo arrivato degli sport di racchetta... Anche negli sport di racchetta “gli ultimi saranno i primi”?

Dall’anno accademico 2024-25 è stato introdotto, presso l’Università di Pavia, più precisamente all’interno del corso di laurea magistrale “Scienze e tecniche dell’attività motoria preventiva ed adattata” (Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Sperimentale e Forense), il primo corso multiracchetta in Italia, tenuto dal professore, Ing. Luca Villa, già docente di Ingegneria Gestionale al secondo anno magistrale della sede distaccata di Voghera.
Nelle lezioni proposte agli studenti del primo anno magistrale dell’Università di Pavia non poteva mancare l’ultimo arrivato negli sport di racchetta il pickleball.
Grazie alla presenza dell’esperta Lucia Uggè, coadiuvata dal prof. Luca Villa, e ai suoi materiali di ultima generazione è stata allestita la palestra del CUS Pavia con 4 Campi da pickleball e relative attrezzature (reti, racchette e palline).
Lucia Uggè ha parlato ai ragazzi della sua esperienza che nasce da un percorso formativo speculare, è docente di scienze motorie e gestisce un’ASD (Associazione Sportiva Dilettantistica) da oltre 30 anni.
Il pickleball, la novità che conquista l’Italia, è una combinazione tra il tennis e il tennis-tavolo, si compone di racchette leggere e di una piccola palla di plastica bucherellata, si gioca in un campo di dimensioni ridotte rispetto al tennis e le sue caratteristiche lo rendono perfetto per qualsiasi età e livello. Si può giocare anche in singolo, ma garantisce il massimo del divertimento se giocato in doppio, gli scambi veloci e le strategie che si possono creare lo rendono uno sport dinamico e coinvolgente che difficilmente annoia.
Questo sport ha origine a Seattle negli USA, la creazione risale al 1967 grazie a Joel Pritchard il quale insieme ai suoi amici, durante le vacanze estive, per intrattenersi inventò un gioco tutto nuovo.
Con l’ausilio di una palla forata, delle racchette da ping pong e una rete da badminton diedero vita allo sport che oggi sta spopolando in gran parte del mondo.
Inizialmente il pickleball rimase limitato all’area di Seattle per parecchi anni, prima di diventare lo sport a più alta crescita degli USA, con gli oltre trenta milioni di giocatori attuali; successivamente diventa celebre anche in Europa e ad oggi ha conquistato anche il cuore degli sportivi italiani.
La Federazione Italiana Tennis e Padel sta puntando molto su questo sport, presentandolo persino durante le Nitto Atp Finals a Torino.
É dunque chiaro che si sta aggiungendo un nuovo membro alla famiglia degli sport di racchetta e che la FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) ne favorirà l’incremento.
Tra le sue peculiarità vi è proprio la struttura del campo da gioco, caratterizzato da un’area di 2,13 metri dalla rete, chiamata kitchen, in cui i giocatori non possono colpire la palla al volo ma devono farla rimbalzare prima di poterla impattare. Per questo motivo il gioco si svolge soprattutto davanti alla kitchen dove la coppia copre lo spazio laterale impedendo i passanti e cercando di mettere in difficoltà gli avversari con palle basse e corte.

Il pickleball può essere praticato sia al chiuso che all’aperto e la costruzione dei campi da gioco è meno costosa rispetto al tennis e al padel, infatti in Italia le strutture dedicate sono in notevole espansione (ad oggi ci sono oltre 200 campi) anche grazie al supporto delle amministrazioni locali che ne riconoscono i benefici per la salute e il “paracadute” sociale.
Questo gioco diventa un’occasione per i partecipanti di incontrarsi, sfidarsi e divertirsi, a qualsiasi età, indipendentemente dalla propria preparazione e, oltre ad essere un’attività ricreativa, offre numerosi benefici per il fisico: miglioramento della salute cardiovascolare, della coordinazione, dell’agilità, della forza e della salute mentale migliorando l’umore e riducendo lo stress.
La lezione, condotta da Lucia Uggè è stata strutturata in tre parti. Nella prima parte Lucia ha introdotto le regole e le caratteristiche della disciplina, una spiegazione teorica necessaria per comprendere la natura di questo sport. In particolare ha parlato delle attrezzature e delle differenze fra questo sport e gli altri sport di racchetta.
Ha, poi, illustrato la particolarità del punteggio nel pickleball rispetto agli altri Sport e perché a tutt’oggi per lei rappresenta un’attività agonistica oltre che un lavoro dal punto di vista educativo e formativo. Prima di battere, si dichiara il punteggio così: propri punti, punti degli avversari e primo o secondo turno di servizio della coppia. Ad esempio: 7-3-2. Questo significa 7 punti per chi batte,3 punti per chi riceve e secondo turno di servizio della coppia. Si vince a 11 punti (con due punti di vantaggio, altrimenti si va avanti a giocare).
Nella seconda parte della lezione è stata trattata la pratica, nella quale sono stati proposti esercizi mirati, svolti sia singolarmente che a coppie, per acquisire dimestichezza con i nuovi attrezzi, imparare le movenze tipiche dell’attività e i principali colpi. Grazie alla progressione didattica degli esercizi svolti precedentemente, gli studenti hanno acquisito adeguate conoscenze per poter svolgere una partita vera e propria.
È stato quindi organizzato un torneo a coppie, con la formula tabellone vincenti/perdenti, dove si è potuta provare la vera essenza del gioco, suscitando un forte entusiasmo in tutti gli studenti che, attraverso la competizione sana, hanno giocato partite avvincenti e sperimentato il valore della collaborazione e della strategia, rimanendo piacevolmente sorpresi da uno sport che prima non conoscevano.
Il pickleball ha permesso a tutti di divertirsi, imparare nuove abilità e rafforzare i legami tra colleghi; con la sua combinazione di semplicità e dinamismo ha saputo coniugare l’aspetto ludico con quello educativo, lasciando agli studenti una sensazione di soddisfazione per aver appreso una nuova disciplina che in futuro potrà essere utile per il loro percorso formativo ed educativo, proprio come l’esperta ha sperimentato nel suo percorso d’insegnante di scienze motorie e formatrice.
Lucia ha trasmesso passione e competenze educative e un sano spirito di competizione che non deve mai mancare in ambito sportivo.

Il Prof. Ing. Luca Villa ha infine concluso l’intervento invitando i futuri laureandi a riflettere sulle opportunità legate a questo sport:
- Ottimizzare l’utilizzo delle strutture sportive grazie agli spazi ridotti richiesti da questo sport rispetto ad altri “fratelli” di racchetta.
- Aggiungere questa competenza nella pratica degli sport di racchetta nel futuro esercizio della professione nei centri sportivi, scolastici e socio-educativi.
- Favorire la diversificazione delle pratiche sportive negli sport di racchetta al fine di migliorare le capacità/competenze, aumentare il livello di attenzione e motivazione
Per rimanere aggiornati sullo sviluppo del corso o per qualsiasi altra informazione potete contattare il professore Luca Villa all’indirizzo luca.villa@unipv.it.