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Scienze naturali

Indagini botaniche nella riserva forestale di Ngezi-Vumawimbi (Pemba, Zanzibar)

18 Febbraio 2025
Articolo aggiornato: 19 Febbraio 2025
Campionamento di specie vegetali acquatiche all'interno delle zone umide di Ngezi
Campionamento di specie vegetali acquatiche all'interno delle zone umide di Ngezi.

Nel periodo dal 4 al 13 dicembre 2024 Simone Orsenigo (professore associato di Botanica sistematica) e Giacomo Baldesi (dottorando) del Dipartimento di Scienze della Terra e dell'Ambiente dell'Università di Pavia, in collaborazione con Andrea Bianchi (laureato in Scienze Naturali presso UniPv e oggi consulente naturalista che lavora principalmente in Tanzania) hanno effettuato una spedizione botanica presso la riserva di Ngezi-Vumawimbi, sull'Isola di Pemba (Zanzibar, Tanzania) nell'ambito del progetto GREEN (Generating Resilience through Ecological Enhancement in Ngezi-Vumawimbi Forest) promosso da Istituto Oikos.

Obiettivo principale della missione era implementare le conoscenze della flora e della vegetazione dell'area, considerata la scarsità di informazioni sullo stato attuale dell'area oggetto di studio.

Sono stati realizzati plot permanenti per la valutazione della struttura della componente arborea e della biomassa, nonché della dinamica di rigenerazione in diversi ambienti come la foresta umida di Ngezi, la foresta costiera di Vumawimbi e la brughiera ad Erica mafiensis (ecosistema unico al mondo). Allo stesso tempo sono stati eseguiti rilievi floristici e sono stati raccolti campioni d'erbario ora depositati presso l'erbario nazionale della Tanzania e presso l'Erbario dell'Università di Pavia per approfondimenti tassonomici. 

I risultati preliminari hanno messo in luce un'incredibile biodiversità. Sono state rinvenute oltre 70 specie non segnalate per la riserva o per l'isola (tra le più significative è possibile citare Intsia bijuga, specie arborea indopacifica nota in Africa solo per il Madagascar). Di notevole interesse è il ritrovamento di alcune specie potenzialmente nuove per la scienza (tra cui almeno due specie di orchidee e forse una specie arborea in fase di approfondimento con analisi genetiche da parte degli studiosi dell'Università di Pavia). 

Purtroppo i rilievi hanno messo in evidenza la forte pressione antropica e il conseguente degrado/disturbo di alcune parti della riserva, che dimostrano la necessità di un maggiore e più stringente controllo in particolare sul prelievo del legname. L'intenzione di convertire buona parte dell'area con la maggior ricchezza floristica di tutta la riserva, la foresta costiera sempreverde di Vumawimbi, in un resort, desta serie preoccupazioni sul futuro di queste specie, che potrebbero estinguersi prima ancora di essere scoperte!

Link all'articolo apparso su Mongabay noto sito di informazione che tratta di conservazione della natura.