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Cremona

Vere e false voci di donna. La letteratura (al) femminile nella Grecia antica

18 marzo 2025
Articolo aggiornato: 5 Marzo 2025
Pergamene antiche manoscritte appoggiate su un tavolo; sullo sfondo busto di una donna

In Grecia si riteneva che a inventare il genere pornografico fosse stata una donna: Astianassa, ancella di Elena, la bellissima seduttrice responsabile della guerra di Troia. E donne sarebbero state le più note maestre d'amore, come Filenide di Samo, autrice di un manuale erotico scabroso e famigerato. Eppure, c'era chi sosteneva che Filenide fosse una donna onesta, e che il vero autore del manuale che circolava sotto il suo nome fosse Policrate. D'altro canto, non tutti erano disposti a credere che Panfila, vissuta probabilmente in età neroniana, fosse davvero l'autrice delle molte opere storiografiche ed erudite che le erano attribuite. Ad averle scritte sarebbe stato piuttosto suo marito, o forse suo padre.
Attraverso una rassegna di vere e false voci femminili nella Grecia antica si rifletterà su quali temi fossero ritenuti appannaggio delle donne, e su pregiudizi di genere forse ancora oggi non del tutto superati.
 
Il seminario si terrà martedì 18 marzo 2025 alle ore 16.00 nell’aula Robertini del Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell'Università di Pavia (Cremona) e rappresenta la seconda di una serie di lezioni tematiche sul tema del ‘falso’, promosse nell’ambito del progetto nazionale PRIN2022 FALSVM (Forging Authorship in Literature, Scholarship, and Visual Media Phase 1: Classical Antiquity; CUP F53D23007510006), coordinato a Cremona dalla prof.ssa Maria Jennifer Falcone, con le prof.sse Elisa Romano (Pavia) ed Elena Merli (Milano Statale).

Interverrà Lucia Floridi, professoressa associata di Filologia classica, Università di Bologna.

Si potrà partecipare all’evento anche da remoto, previa richiesta del link all’indirizzo mariajennifer.falcone@unipv.it.