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Collegio Cardano

Presentazione del libro "Medi@evo. L'Età di mezzo nei media italiani"

12 maggio 2025
Articolo aggiornato: 5 Maggio 2025
Gianmarco De Angelis e Marco Brando
Gianmarco De Angelis e Marco Brando.

Cosa c'entra il Medioevo con le minigonne vietate in un liceo, col Wi-Fi che funziona male o con i capricci di Lady Gaga? Apparentemente, niente. In realtà c'entra, eccome.

Infatti è sempre più in voga l'uso di luoghi comuni “medievali” in chiave negativa. Sono stereotipi basati sull’evocazione del “ritorno al Medioevo” e “ai secoli bui": un Evo di mezzo immaginario, segnato da sofferenza, terrore, arretratezza, oscurantismo e barbarie. 

Eppure l’Età di mezzo è stata tutt’altro che buia. Come s’è radicata l’idea negativa? Al tema è dedicato il libro Medi@evo. L'Età di mezzo nei media italiani (Salerno editrice, 2024) scritto dal giornalista e saggista Marco Brando, con la prefazione della medievista Marina Gazzini (Università degli Studi di Milano). 

L'autore lo presenterà il 12 maggio 2025, alle ore 18:00, nell'Aula Magna del Collegio "Gerolamo Cardano" in viale Resistenza 15. 

Marco Brando, ex alunno del collegio, dialogherà con Gianmarco De Angelis (professore di Storia medievale all'Università di Padova), a sua volta ex alunno.

Il libro offre l'occasione per riflettere, e pure per sorridere, sull'uso e l'abuso dei cliché “medievali”. Perché un filo lega il Medioevo vero a quello finto: da alcuni anni se ne occupa il campo di studi della medievistica definito medievalismo; in questo orizzonte si muove Brando, che si concentra sul ruolo svolto da mass media, social network, scuola e università. 

Fornendo un abbecedario dei cliché “medievali” - dalla cronaca nera a quella rosa, dallo sport alla religione, dall'economia al razzismo, dalla sessualità alla politica - il volume vuole essere uno strumento utile per i fan della storia, per i professionisti dei media, per i docenti e, ovviamente, per gli storici.

Marco Brando. Giornalista, si occupa anche di storia, in particolare della percezione del Medioevo nei mass media, nell'ambito della branca della medievistica definita medievalismo (si dedica alla percezione del Medioevo dopo il Medioevo, soprattutto in epoca contemporanea). Sul tema ha svolto lezioni in vari atenei e ha scritto Lo strano caso di Federico II di Svevia (Bari, 2008) e L'imperatore nel suo labirinto (Firenze, 2019). È socio dell’Associazione italiana di Public History (Aiph), della Società italiana di Didattica della Storia (SiDidaSt), della Società italiana per la Storia medievale (Sismed) e del Centro europeo di ricerche medievali (Cerm).