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Restauro architettonico

Brunelleschi e la cupola di Santa Maria Del Fiore a Firenze

3 e 4 novembre 2025
Articolo aggiornato:
Vista laterale del Duomo di Firenze e della sua cupola

Il prossimo 3 e 4 novembre 2025 il corso di Restoration (Restauro Architettonico) dell’Università di Pavia di cui è titolare la professoressa Olimpia Niglio avrà sede a Firenze per visitare il complesso monumentale dell’Opera di Santa Maria del Fiore. Qui per secoli ingegneri, architetti, scultori, pittori e intellettuali si sono confrontati su temi che hanno interessato più discipline favorendo la realizzazione di un’opera emblematica della nostra storia. Particolare attenzione sarà rivolta allo studio della Cupola della Cattedrale e al Battistero.

In particolare – come afferma il professore Carlo Blasi - per secoli il rapporto tra le due grandi cupole fiorentine (Cattedrale e Battistero), poste una di fronte all’altra, è stato oggetto di studio da parte di illustri maestri. Lontane tra loro per epoca di costruzione, hanno notevoli similitudini geometriche: la maggiore è circa una volta e mezzo la minore. A lungo ci siamo chiesti se il principio di proporzionalità, che imponeva il rispetto non solo delle geometrie, ma anche delle tecniche costruttive, sia stato veramente seguito da Brunelleschi o il grande architetto abbia creato una struttura del tutto diversa all’interno di una veste geometrica simile. Recenti rinvenimenti nel Battistero sembrano fornire nuovi elementi per interpretare la vicina brunelleschiana.

Su questo e su tanti altri aspetti si confronteranno gli allievi del corso di Restoration con la guida del professore Carlo Blasi, fiorentino, docente di Tecnica delle Costruzioni all’Università di Firenze e già professore ordinario di restauro all’Università di Parma, ha iniziato a studiare la grande cupola fiorentina negli anni Settanta del secolo scorso insieme a Salvatore Di Pasquale e Andrea Chiarugi. Si è occupato anche del restauro e del consolidamento di numerosi altri edifici storici, tra i quali la Cattedrale di Notre Dame a Parigi dopo l’incendio del 2019.